Ciao Alessandro:

cuore libero della vita

di Jojo

Bovolone, 22 settembre 1981 “Ciao Jojo” “Ciao Sandro, cosa c’è, hai bisogno di qualcosa?” “Sai Jojo, mi sento in forma e vorrei tentare di battere il sociale dei 5000. Vorrei scendere sotto i quindici, sento che posso farcela ma in questo periodo non ce ne sono da nessuna parte! Porca miseria che sfortuna!”. “Stai calmo! Questa sera vado alla riunione dell’Arena e cerco in tutti i comunicati della FIDAL. Se trovo qualcosa te lo dico!”. Bovolone 23 settembre 1981 “Ehi, Sandro c’è un 5000 venerdì sera a Cremona cosa ne dici?” “È un po’ distante. Guidare fino a Cremona e poi gareggiare non so se ce la faccio a fare il record” “Non preoccuparti, prendo mezza giornata di permesso e ti accompagno io, così arriverai bello fresco!” Rimane un po’ stupito dalla mia disponibilità poi accetta volentieri e ci salutiamo dandoci appuntamento per il venerdì successivo. In viaggio per Cremona 25 settembre 1981 Partiamo pieni di allegria con in testa solo l’Atletica e in bocca vivaci discussioni sui tempi di passaggio che dovrebbe fare per tentare il record sociale. “Allora Jojo, ogni 1000 devo fare meno di 3 minuti, questo è il mio vero obiettivo: scendere sotto i 15 minuti e cioè poco meno di 1 minuto e 12 secondi al giro. Speriamo che ci sia qualcuno che tiri ad un’andatura elevata e regolare. Sei pronto a darmi i passaggi?” “Certo, lo sai che sono esperto e puoi fi darti di me che ogni giro sarò pronto a darti il passaggio” Arriviamo e scopriamo che la gara è una garetta di basso livello dove ci sono pochi scalcinati atleti. “Poco male, Sandro, tu fai la tua gara e dimostra agli altri e a te stesso che puoi farcela senza”l’aiuto” di una lepre”. Parte la gara e Sandro va subito via a tirare da solo. “1’08”, stai calmo che è lunga…., 1’12” bene! 2’55” il primo 1000 e 1’13” sto giro. Attento a non calare! … Sandro stai calando 1’14” questo giro, non mollare… 1’11” bravo!... 5’55” al secondo chilometro 3 minuti di parziale benissimo!” A quel punto, trovata l’andatura, si mette a girare come un orologio: 3 muniti il terzo e il quarto chilometro e poi una lunga volata finale in progressione dove corre l’ultimo chilometro in 2’56”. Tempo fi nale 14’50”7, nuovo primato sociale. Stracciato quello vecchio di 15’36”0. “Bravo, non mi hai fatto perdere mezza giornata di lavoro per niente, ma anche se il risultato fosse stato diverso, valeva la pena provarci lo stesso. Questa è l’Atletica che può regalarci soddisfazioni a piene mani”. Non risponde; lo vedo raggiante e soddisfatto. Allora non parlo più. E’ giusto che si goda il risultato di tanti allenamenti, di tanti sacrifici, correndo tutti giorni con qualsiasi tempo e in ogni situazione possibile. Provo un senso di ammirazione per quest’UOMO che, come atleta si è costruito da solo con la passione che lo ha sempre accompagnato e interpretando la corsa come un segno di gioia e di libertà. Torniamo soddisfatti e in macchina Alessandro mi racconta della gara e delle sensazioni che ha provato quando gli ho detto che stava rallentando. Di nuovo mi ringrazia della mia disponibilità con quel suo senso gratitudine e rispetto che abita nel cuore delle persone che non pensano solo a se stesse ma che aiutano sempre. Continuo con altri pensieri e mi viene voglia di ringraziarlo perché con i suoi risultati, con il suo entusiasmo sarà da faro guida per i nostri giovani e con la sua passione potrà essere sempre utile alla squadra, ma, per pudore, me ne sto zitto ad ascoltarlo. Bovolone, 12 aprile 2007 Con Alessandro abbiamo percorso lunghi chilometri. Con passione abbiamo superato mille ostacoli. Con entusiasmo abbiamo battuto innumerevoli record. Con la speranza raggiungeremo nuove mete. Con il Tuo aiuto i nostri piccoli atleti diventeranno grandi uomini e grandi donne. Questa la nostra preghiera alla messa per il tuo funerale, sicuri che dentro al nostro cuore rimarrà il ricordo di colui che nello sport non si è mai tirato indietro né per correre, né per continue sfide con i suoi compagni, né per aiutare ad organizzare qualcosa quando c’era la necessità. Generoso come sempre.