Siamo a metà stagione e il bilancio sportivo e associativo è veramente
interessante! Possiamo, sfogliando il giornalino, trovare tutti
i dettagli dei risultati ottenuti dai nostri ragazzi e di quello che come
società abbiamo organizzato.
Non posso non ricordare che buoni frutti provengono sempre da una
buona pianta: gli allenatori; questi si sono prodigati in modo continuo e
appassionato, sul campo e sui luoghi di gara affinché gli atleti potessero
intravedere traguardi, risultati e principi a cui ispirarsi. Il primo fra tutti:
“per ottenere qualcosa che si possa guardare con occhi di vera gioia,
occorre impegnarsi, sudare, pagare un prezzo”
…per poi scoprire che (e questa è la cosa interessante) una volta arrivati
al traguardo ci si dimentica del prezzo, delle fatiche, anzi, si apprezzano
e si desidera farne altre per arrivare ancora più in là. E questo, secondo
me, è l’aspetto interessante. Il prezzo pagato, l’impegno e la fatica, dopo
il risultato, diventano “benzina (o energia) positiva” che non lascia scorie…
ma è continuamente rigenerabile.
E se i buoni frutti arrivano sempre da una buona pianta, voglio pensare
che questa pianta non possa essere tale se non trova buon alimento nella
terra cui è aggrappata. E questo alimento è dato dalle idee, dalle discussioni,
dal confronto sereno, dal riprendere spesso i motivi che ci animano
nel fare attività e che regolano tutta la società sportiva. E gli artefici di
questo sono i dirigenti, gli allenatori-dirigenti, i genitori che ci sono vicini,
e quanti lavorano in silenzio credendo nelle nostre proposte.
E se i buoni frutti vengono dalla buona pianta e la buona pianta da una
terra fertile voglio pensare che la terra sia la madre di tutto, luogo dove
risiede l’alimento, che è la vita vissuta, l’esperienza paziente… di milioni
di anni.
Se un buon frutto è originato da una terra paziente posso pensare al
valore relativo ma nello stesso tempo fondamentale del lavoro che con
molta pazienza ognuno di noi fa. Relativo perché microscopico, a volte
invisibile, come l’alimento che risiede nella terra, fondamentale perché si
somma a quello fornito da tutti gli altri.
E così scopriamo che oltre alle medaglie al collo dei nostri meravigliosi
ragazzi ve ne sono altre che voglio appendere a ciascuno di voi.
Sono medaglie diverse, spesso non si vedono, ma ci sono. Hanno il simbolo
della gioia di fare, della solidarietà, della consapevolezza e dell’importanza
di lavorare insieme.
Il loro diametro è imponente, come la vostra disponibilità.
Sono medaglie diverse… ma importanti, fondamentali, che nessuno potrà
togliervi.
Grazie!